DAB: rischio singhiozzo

Fonte: https://www.newslinet.com/dab-rischio-singhiozzo/
 

Bandi DAB per consorzi di emittenti locali entro fine anno e stop al rilascio di nuove autorizzazioni nelle more (sulla base di un parere fornito da Agcom). Sono questi alcuni dei rumors raccolti da NL sulla radio digitale via etere. A riguardo dei quali manifestiamo alcune perplessità. Vediamo quali.

Intanto non si è ancora conclusa la procedura di attribuzione dei diritti d’uso ai consorzi radio nazionali. Si tratta di 3 diritti d’uso da assegnare a 3 consorzi, quindi un’istruttoria astrattamente semplice, senza necessità di procedure competitive.
Eppure solo un diritto d’uso è stato, a quanto risulta, attribuito.

 

DTT docet

Che, pertanto, si riesca ad imbastire i numerosi ed articolati bandi locali sulla base di risorse in alcune zone (come quella adriatica) insufficienti anche solo a duplicare l’attuale presenza analogica in digitale (con conseguenti gare ed esclusioni) ci lascia dubbiosi. Soprattutto sulla scorta dell’esperienza del DTT (il cui iter ha accumulato tre anni di ritardo rispetto alle previsioni normative) e del fatto che, senza preventiva riforma della delibera 664/09/CONS, sarebbe una strage assicurata di fornitori di contenuti.

 

Date

Rimaniamo quindi convinti che la pubblicazione avverrà a ridosso della prossima estate. O, nella più ottimistica delle ipotesi, in primavera.

 

Singhiozzo digitale

In tal senso sarebbe veramente contrario ad ogni logica bloccare il rilascio di nuove autorizzazione ai consorzi esistenti nelle more della definizione dei bandi. E ciò considerato che non vi sarebbe nessuna controindicazione di natura tecnico-giuridica a proseguire la breve fase sperimentale residuale, mentre, al contrario, una progressione transitoria favorirebbe il consolidamento della radiofonia digitale.

 

Imprese e made in Italy

Per questo siamo fiduciosi che i nuovi organi di indirizzo politico del Ministero dello sviluppo economico (nel nuovo orientamento di destra: Ministero delle Imprese e del Made in Italy) possano evitare un deleterio effetto singhiozzo per l’avvicendamento della radio digitale.

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Pubblicato l’elenco ministeriale degli indennizzi per la revoca delle frequenze locali

Dopo aver pubblicato la lista degli operatori locali siciliani che hanno rottamato spontaneamente le proprie frequenze, adesso è la volta dei decreti indennizzi e relativi allegati che riguardano la revoca delle frequenze dei rimanenti operatori di rete locali attivi prima dell’attuazione del nuovo PNAF:

1′ Decreto ed allegato

2′ Decreto ed allegato

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Lista completa rottamazioni volontarie frequenze tv in Sicilia

Con la determina del 28 novembre 2019 il MISE, Ministero dello Sviluppo Economico, aveva concesso agli operatori di rete locali titolari di diritto d’uso, vale a dire quelli collocati nelle posizioni utili della graduatoria della propria regione italiana, di poter rottamare liberamente la propria frequenza entro il 30 Maggio 2020.

 

Con il decreto del 27 novembre 2020 è stata concessa un’ulteriore possibilità di spegnimento facoltativo ed il rilascio spontaneo è stato esteso anche ai soggetti temporaneamente autorizzati, cioè quegli operatori di rete locali a cui era stata concessa una frequenza propria, pur non essendo in posizione utile nella graduatoria, a patto però di avere la contabilità in ordine. La nuova scadenza è stata fissata al 22 marzo 2021.

 

Infine, dopo la pubblicazione del decreto del 30 luglio 2021 in Gazzetta ufficiale avvenuta il 28 settembre 2021, è stata prevista la 3′ rottamazione spontanea delle frequenze per tutti gli operatori di rete locali entro il 28 ottobre 2021.

 

Si tratta di spegnimento obbligatorio, invece, in base alle tempistiche di rilascio, nel caso degli operatori di rete delle frequenze UHF 51 e 53 delle cosiddette aree ristrette (vale a dire Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Marche e Puglia, l’area di copertura degli impianti di Malles Venosta, Plan de Corones, Brennero, Vipiteno Valle Isarco, Valle Isarco, San Candido, Prato alla Drava, Alta Val Venosta, Curon Venosta e Solda e le province di Biella, Verbania-Cusio-Ossola, Novara, Vercelli, Varese, Como, Lecco, Milano, Lodi, Monza-Brianza, Pavia, Cremona, Bergamo, Mantova, Venezia, Treviso, Verona, Vicenza, Rovigo, Padova, Piacenza, Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Ravenna, Rimini, Massa-Carrara, Lucca, Pisa, Livorno, Grosseto, Roma, Latina, Viterbo, Oristano, Sassari, Campobasso, Matera, Cosenza, Crotone, Catanzaro, Reggio-Calabria, Trapani, Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa, Catania).  

In Sicilia hanno aderito alla rottamazione spontanedelle frequenze i seguenti operatori:

Mux TGS (UHF 22)

Mux TELECOLOR (UHF 23)

Mux TELEMED (UHF 28)

Mux 7GOLD STAMPA SUD / TELE OCCIDENTE (UHF 33)

Mux TVM – TELE VIDEO MARKET (UHF 45)

Mux CTS (UHF 46)

Mux CANALE ITALIA 2 / TFN – TELE FUTURA NISSA / TRA – TELE RADIO ACIREALE (UHF 51)

Mux REI TV / TELESICILIA / TREMEDIA (UHF 53)

Mux SICILIA CHANNEL (UHF 57)

Mux SESTARETE (UHF 59)

 

Questo è il decreto indennizzi con relativo allegato.

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Radio. DAB: senza revisione della Delibera 664/09/CONS i bandi determineranno una strage pari a quella del DTT

Fonte: https://www.newslinet.com/radio-dab-senza-revisione-della-delibera-664-09-cons-i-bandi-determineranno-una-strage-pari-a-quella-del-dtt/

 

La pubblicazione dei bandi per l’assegnazione dei diritti d’uso ai consorzi di radio locali sulla base dell’anacronistico regolamento ex Del. 664/09/CONS di Agcom (che risale appunto a 13 anni fa, che, a livello di tecnologia e mercato, corrisponde ad un’era geologica) determinerebbe una strage di emittenti pari a quella dei fornitori di servizi di media audiovisivi del DTT.

 

Procedure. Competitive

Il Mise sarà presto chiamato ad avviare le procedure – necessariamente competitive sulla stragrande parte delle aree tecniche, a differenza del comparto nazionale per il quale non è necessaria la gara, essendo le frequenze corrispondenti al numero dei consorzi (salvo controversie tra operatori su una specifica attribuzione d’ufficio) – per l’attribuzione dei diritti d’uso per la radiodiffusione sonora in tecnica digitale individuate dalla delibera n. 286/22/CONS, recante il nuovo Piano nazionale provvisorio di assegnazione delle frequenze (PNAF provvisorio DAB).

 

Occhio al cavallo su cui montare

Ora, a parte il rischio di essere soci di un consorzio che non risulterà destinatario di diritto d’uso (ed al netto della deleteria confusione determinata dalla presenza del medesimo titolo concessorio nella compagine di enti consortili diversi, che potrebbe anche creare esclusioni delle domande), il modello su cui si formeranno i bandi ministeriali sarà disegnato sulla base di quello del DTT.

 

Art. 50 c. 5 D. Lgs. 208/2021

L’art. 50 c. 5 del D. Lgs. 208/2021 è infatti indiziario sul punto.

 

Operatori strutturati preferiti

Un modello che, come si è visto, ha premiato operatori di rete di dimensione nazionale (EI Towers e Rai Way) declinati su scala locale (areale), più che network provider locali. E ciò in quanto i primi sono (ovviamente) risultati maggiormente strutturati, organizzati, dotati di solidità finanziaria e favoriti in termini di economia di scala.

 

Ne bis in idem

E’ da qui, pertanto, che occorre partire, cercando di evitare di commettere gli stessi errori. Nonostante il buon lavoro svolto da Agcom nell’individuazione di risorse radioelettriche per il PNAF della radio digitale anche in aree estremamente critiche a seguito della mancata definizione del coordinamento interferenziale internazionale, in molte regioni le emittenti FM sono più di quante i mux DAB potranno ospitare. Pertanto una procedura selettiva sarà inevitabile.

 

Emittenti minori e comunitarie a rischio…

Selezione che, però, se basata sul regolamento ex Del. 664/09/CONS, penalizzerà soprattutto le emittenti minori, comunitarie in particolare.

 

… insieme ai loro consorzi

O, più precisamente, i consorzi partecipati da emittenti non commerciali, oppure di ridotta dimensione imprenditoriale.

 

PDV

Soprassendendo, ovviamente, sulle forche caudine dei progetti tecnici per il rispetto dei limiti di copertura al cospetto dei famigerati pdv, che hanno portato col DTT all’esclusione anche delle stesse EI Towers e Rai Way in qualche occasione (come Veneto, Val d’Aosta ed Emilia Romagna). Un impegno che imporrà investimenti importanti e l’ausilio di tecnici di elevata esperienza sulla fattispecie.

 

Riforma necessaria. Prima dei bandi

Occorre, pertanto, una riforma del regolamento ex Del. 664/09/CONS che allinei le procedure competitive volte all’attribuzione dei diritti d’uso individuati dal PNAF provvisorio alla situazione attuale della radiofonia. Che non è certo quella del 2009, quando il DAB era un qualcosa di evanescente.
Se non accadrà, assisteremo alla replica del film del DTT.

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DTT. Mise: LCN provinciali possono essere assegnati a terzi in province libere

Fonte: https://www.newslinet.com/dtt-mise-lcn-provinciali-possono-essere-assegnati-a-terzi-in-province-libere/

 

Il Ministero dello sviluppo economico ha chiarito che numerazioni automatiche del telecomando di caratura provinciale (cd. LCN provinciali) assentite a seguito delle procedere ad evidenza pubblica (nell’ambito del processo di refarming) possono essere assegnate ad altri fornitori nuovi entranti su province diverse, illuminate da differenti reti (ovviamente anch’esse di 2° livello).

 

LCN provinciali riassegnabili

Naturalmente la fattispecie si applica solo nelle aree tecniche dove sono presenti più operatori di 2° livello che servono province diverse e quindi è limitata a quelle regioni dove insistono più reti di sub-areali.

 

LCN liberi in alternativa al riutilizzo di LCN provinciali già assentiti

I FSMA nuovi entranti, tuttavia, ha chiarito il Mise, in alternativa al recupero di LCN provinciali già impiegati in altre province da FSMA di prima assegnazione, potranno richiedere numerazioni a scelta tra quelli rimaste libere nelle graduatorie definitive all’esito delle sedute ad evidenza pubblica.

 

Elenchi

Il Mise, ha, infine, chiarito che l’attribuzione di numerazioni tra quelle già assegnate ad altri FSMA, ma libere nel bacino provinciale di interesse, potrà avvenire ex art. 13 c. 15 All. A Delibera Agcom 116/21/CONS unicamente a seguito della pubblicazione sul sito istituzionale degli elenchi contenenti l’indicazione della numerazione ancora libera sulle reti di II° livello.

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